Castagneto, adagiato sulla sommità della collina, è dominato dal Castello dei Conti della Gherardesca. Collegata al Castello si trova la chiesa Parrocchia che per molto tempo fu la chiesa del Castello.
Castagneto Carducci è un comune italiano di 8934 abitanti della provincia di Livorno che si inserisce nel cuore della Maremma livornese, al centro della cosiddetta costa degli Etruschi.
Per raggiungere Castagneto Carducci, dalla statale provinciale 329 ci si immette in via Guglielmo Marconi dove troviamo, alle porte della città, 2 posti auto riservati ai portatori di handicap che distano circa 200 metri dal Museo archivio del Carducci. Chi è in possesso del contrassegno speciale può proseguire con la propria auto, attraverso via G. Marconi (ZTL) e parcheggiare a c.a. 100 metri dal museo.

MUSEO ARCHIVIO GIOSUE’ CARDUCCI

Il museo si trova in Via Carducci n.2 curato dall’Associazione Culturale Messidoro
Orari di apertura
Orario Invernale (generalmente dal 16/9 al 14/06): Sabato e Domenica 15:00-18:00.
Orario Estivo (generalmente dal 15/06 al 15/09): tutti i giorni escluso il Lunedì 10:00-13:00 e 16:30-19:30.
L’Associazione si riserva di modificare l’orario di apertura in base alle esigenze interne. Si consiglia di telefonare allo 0565/765032 per verificare gli orari oppure scrivere a castagneto.archivio(at)comune.castagneto-carducci.li.itIl percorso che dal parcheggio conduce al museo archivio del Carducci, presso il Comune, in via Giosuè Carducci, 1, a lato della Piazzetta d’Arco, ha una pavimentazione regolare in pietre lisce scorrevoli per una sedia a rotelle.
L’ingresso del museo è raggiungibile attraverso una rampa lunghezza c.a. 10 metri ed ingresso in piano con larghezza utile porta superiore a 80 cm. In ricordo del poeta Giosuè Carducci, di fronte al Municipio, un tempo Palazzo Pretorio, si trova il busto scolpito che ritrae il poeta.

Il museo archivio è stato rinnovato nel 2007 in occasione del centenario della morte del grande poeta e propone un percorso didattico che ne evidenzia i momenti della vita e dell’attività letteraria. Le sale che attualmente ospitano il Museo Archivio Giosuè Carducci, facevano parte del complesso che fino al 1838 era l’antico Palazzo Pretorio, divenuto in seguito l’attuale Municipio. L’edificio a quel tempo era adibito, in parte a palazzo pretorio, in parte a civile abitazione ed al piano terra, esattamente negli odierni spazi del Museo Archivio Giosuè Carducci, si trovano le tre botteghe del Corsiglia: una calzoleria, una farmacia e un bazar di generi vari.
Il Poeta stesso era solito frequentare questi locali quando nel 1846, affetto da malaria, su consiglio del padre Michele, fu ospitato presso la famiglia del Dottor Benedetto Bernieri per un salutare soggiorno in collina. Già da fanciullo il piccolo Giosuè si dilettava in brevi componimenti poetici che recitava proprio nelle botteghe artigiane del Borgo.
I pannelli esposti nel Museo carducciano ripercorrono i principali momenti dell’attività letteraria del Poeta, strettamente legata a profumi, suoni ed atmosfere della Maremma Pisana, teatro delle sue esperienze giovanili.

CASA CARDUCCI

Si trova a poca distanza dal museo, in via Carducci n. 59. Orario festivi e prefestivi dalle ore 15.00 alle 18.00 – inverno: martedì/venerdì 10.00/13.00 – sabato/domenica e festivi e prefestivi 15.00/18.00 – estate tutti i giorni 10.00/13.00 – 16.30/19.30 Info e prenotazioni: Tel. 0565 765032.Dopo alcuni anni dell’infanzia vissuti a Bolgheri, il poeta abitò con la famiglia a Castagneto Carducci dal 1848 al 1849, dopo essersi dovuto allontanare e trasferirsi a Firenze, a causa di scontri con i Della Gherardesca. Vi ritornò poi come ospite dal 1879 al 1894, nella casa della famiglia Espinassi Moratti (vedi foto sopra), oggi divenuta il Centro Casa Carducci, dove sono conservati alcuni ricordi del poeta. Sulla facciata dell’edificio è stata posta una lapide commemorativa e nella casa si trova la stanza interna ed il suo mobilio. La casa è stata aperta al pubblico nel mese di giugno del 1992 grazie alla proprietaria, la Sig.ra Maria Bianca Cancellieri, la quale, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha provveduto a restaurare e ripristinare l’appartamento dei CARDUCCI.

CASTELLO DELLA GHERARDESCA

Il Castello della Gherardesca si raggiunge dal parcheggio riservato posto in via Pascoli, percorrendo via G. Garibaldi e poi via Indipenza, per circa 200 metri anche se un altro posto auto riservato ai portatori di handicap (vedi foto sopra a sx) lo troviamo a lato della rampa con cui si accede alla Chiesa di San Lorenzo, annessa al Castello. La rampa è in gradoni e per accedere alla chiesa si devono superare altri gradini. Il castello, oggi proprietà privata, ha subito diversi restauri. Il capostipite della famiglia Della Gherardesca fu il longobardo Wilfrid di Ratcauso (divenuto poi San Walfredo), che quando decise di farsi monaco donò i suoi possedimenti, tra i quali anche Castagneto, al monastero benedettino di S.Pietro in Palazzuolo (754). Nel XII secolo Enrico VI di Svevia donò il castello di Castagneto a Pisa come riconoscimento per averlo aiutato a conquistare i territori dell’Italia meridionale. I Della Gherardesca divennero in questa occasione capitani di giustizia. Il castello è affiancato da una torre campanaria costruita nel 1929/1931 con le pietre delle rovine del castello di Donoratico. Un tempo il Castello era circondato da mura di cui sopravvivono solo quelle rivolte verso il mare.

CHIESA DI SAN LORENZO
Lungo le mura del castello si trova la chiesa di S.Lorenzo, pieve nel 1212 e usata a lungo come cappella del castello. La Propositura di San Lorenzo del XI secolo, faceva parte del Castello e ancor oggi la sua facciata è anticipata da un arco scavato nella cinta muraria, che porta sulla chiave di volta, lo stemma dei Della Gherardesca.

CHIESA DEL S.S. CROCIFISSO
Quasi di fronte alla chiesa di S.Lorenzo e al Castello, in via Indipendenza, si trova la Chiesa del S.S.Crocifisso, costruita nel 1587 in stile neogotico voluto nel 1922 da Walfredo Della Gherardesca. Il portale è sovrapposto da una lunetta con mosaico di Cristo morto. Sul lato destro della chiesa il portale reca lo stemma della famiglia Della Gherardesca. All’interno è conservato in una teca chiusa un grande crocifisso di scuola pisana proveniente dal monastero di S.Colombano (Donoratico).

La chiesa è accessibile tramite rampa e piccolo scalino all’ingresso con porta a due ante e luce netta superiore a 80 cm.

Cenni storici
Castagneto viene citato per la prima volta in un documento che risale al 754 Dc, nell’atto di fondazione dell’abbazia di San Pietro di Monteverdi, in cui compariva tra le donazioni effettuate al monastero benedettino da parte di Walfredo dei Duchi Longobardi, dal quale i conti Della Gherardesca si vantano di discendere. Castagneto fu a lungo sotto il dominio dei Conti Della Gherardesca, prima sotto Pisa, poi, a partire dal 1405, sotto la repubblica di Firenze, con l’istituzione di tre comuni: Bolgheri, Castagneto e Donoratico. Nel 1433 la Repubblica di Firenze distrusse prima Donoratico e successivamente nel 1496 stessa sorte toccò a Bolgheri che fù poi ricostruita nell’aspetto attuale. Sopravvisse solo Castagneto che fino al settecento restò racchiuso dentro le mura perimetrali dell’antico castello dei Conti Della Gherardesca, la chiesa parrocchiale del Castello e l’attuale sede del comune, ubicata al centro e dismessa ai primi del settecento. In seguito si sviluppò la mezzadria (dal 1832), la messa a dimora della pineta costiera (dal 1837), abbandonato l’antico porto del Seggio e creata la nuova Via Aurelia (1831) e, nel 1863, seguì la costruzione della ferrovia. Nel 1894 si crearono i primi insediamenti di quello che poi diventerà l’attuale Donoratico. Nel 1907 il Comune decise di ribattezzarsi con il nome di Castagneto Carducci, per ricordare e rendere omaggio ad una grande poeta che soggiornò in questa località per molti anni, tornandovi poi come ospite durante la maturità.

Descrizione
Capoluogo del Comune omonimo, è un piccolo borgo adagiato sulla sommità della collina, su cui domina il Castello dei Conti della Gherardesca, un tempo circondato da mura di cui si può ancora ammirare la parte rivolta verso il mare e che insieme alla chiesa di San Lorenzo, costituisce il nucleo originario del centro abitato. Intorno al Castello la cui edificazione risale probabilmente al Mille, si è sviluppato il centro urbano secondo uno schema di anelli concentrici che danno vita ad un sistema di strade, vicoli e piazzette. Il castello ha subito, nella sua lunga storia, diversi restauri, insieme alla chiesa parrocchiale, a lungo utilizzata come chiesa del castello.