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GUIDA TURISTICA FIRENZE

Guida turistica di Firenze: cosa vedere nella culla del Rinascimento?

guida turistica firenzeGuida turistica di Firenze: quali sono le tappe imperdibili durante un weekend nel capoluogo toscano? Principale centro culturale d’Italia e d’Europa tra il XIII e il XIV secolo, Firenze è conosciuta anche come la culla o la ‘perla’ del Rinascimento italiano, perché qui sono nati e hanno operato i più grandi maestri di quel periodo, dal Brunelleschi al Verrocchio, da Donatello a Sandro Botticelli, a Leonardo, originario della vicina frazione di Vinci.

La città è tra le mete d’arte del nostro Paese preferite dai viaggiatori italiani e stranieri. Nel 2018, secondo l’ultimo Rapporto IRPET sul Turismo, sono state 13.480.283 le presenze turistiche registrate a Firenze e nelle aree limitrofe, con una crescita del 4,6% rispetto all’anno precedente.

Vero e proprio museo a cielo aperto, Firenze ospita ad ogni angolo luoghi d’arte, dai grandi musei alle chiese, alle biblioteche, tanto che un weekend non è sufficiente per visitarli tutti; ecco quelli da non perdere se avete a disposizione un paio di giorni da trascorrere nella città toscana.

 

Cosa vedere a Firenze: Palazzo Vecchio

Simbolo politico di Firenze, Palazzo Vecchio domina Piazza della Signoria, con la sua torre – la torre di Arnolfo – alta ben 94 metri. Il nucleo più antico risale al periodo compreso tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento: fu progettato dall’architetto Arnolfo di Cambio per ospitare il Priore e il Gonfaloniere di Giustizia, sulle rovine di un palazzo appartenuto alla famiglia ghibellina degli Uberti. Attuale sede del Comune e di un ricco Museo, la struttura racchiude sette secoli di storia: tra il Quattrocento e il Cinquecento fu ampliata e divenne sede della Signoria e dimora ducale – motivo per il quale assunse il nome di Palazzo della Signoria, per poi diventare Palazzo Vecchio quando la famiglia ducale si trasferì a Palazzo Pitti, nel 1565. All’ingresso si trovano le statue del Marzocco e di Giuditta e Oloferne – entrambe le copie originali si trovano al Museo del Bargello – di Donatello e la copia del celebre David di Michelangelo, la cui versione originale è conservata alla Galleria dell’Accademia.

Nel Cinquecento Giorgio Vasari trasformò gli interni del palazzo in reggia. Il Museo oggi racchiude numerosi spazi che meritano di essere visti, tra cui troviamo:

  • Il Salone dei Cinquecento, costruito nel 1495, per volere di Girolamo Savonarola. Nel 1563-65 Vasari innalzò il soffitto a cassettoni decorandolo con 42 riquadri celebrativi, ricchi di simboli religiosi, nel cui centro compare l’apoteosi di Cosimo I. Tra le opere principali della sala ricordiamo il Genio della Vittoria di Michelangelo e il ciclo delle Fatiche di Ercole.

 

  • Lo Studiolo di Francesco I, a cui si accede dal Salone dei Cinquecento. Chiamato anche Tesoretto, è una piccola stanza senza finestre progettata dal Vasari e da Vincenzo Borghini, fittamente ricoperta da dipinti e stucchi. I pannelli ovali alle pareti sono le porte di armadi in cui Francesco I custodiva gioielli, medaglie e altri oggetti preziosi.

 

  • Il Quartiere di Eleonora, al secondo piano, progettato dal Vasari per la moglie di Cosimo I, Eleonora di Toledo, dalla quale si accede alla Cappella di Eleonora, interamente affrescata dal Bronzino.

 

  • I resti del teatro romano di Florentia, risalenti al I-II secolo d.C.: si trovano sotto Palazzo Vecchio e sono venuti alla luce durante una campagna di scavo che si è conclusa nel 2010.

 

  • Il Camminamento di Ronda: da qualche anno è possibile accedere al Camminamento di Ronda e alla Torre di Arnolfo, su prenotazione, per godere del magnifico panorama sulla città. Particolarmente suggestiva la visita notturna.

 

Guida di Firenze: la Galleria degli Uffizi

guida turistica firenze uffiziLa Galleria degli Uffizi, nell’omonimo piazzale, a pochi metri da Palazzo Vecchio, occupa il primo e il secondo piano dell’edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari, un maestoso fabbricato di stile dorico retto da un porticato fatto di colonne e pilastri, che inizia da Via della Ninna per arrivare fino al Lungarno Diaz. Gli Uffizi sono tra i musei più famosi del mondo, grazie alle grandiose collezioni di sculture e di pitture dal Duecento al Settecento, tra cui capolavori di Giotto, Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio. Voluti da Cosimo I de’ Medici per ospitare gli uffici amministrativi e giudiziari, col tempo accolsero le numerose collezioni private dell’illustre famiglia. Fu Pietro Leopoldo di Lorena, nel 1769, a riordinare le collezioni e ad aprire la Galleria al pubblico.

  • Il percorso inizia al secondo piano: i corridoi, dai soffitti decorati, ospitano sculture, busti e sarcofagi di epoca romana insieme a ritratti di personaggi famosi, rispettando la sistemazione che fu voluta da Francesco I. Tra le sale più importanti vanno citate quella di Giotto (sala 2), con la Madonna col Bambino in trono, angeli e santi; la sala Botticelli (10-14), con i capolavori dell’artista toscano, la Nascita di Venere e la Primavera; la Tribuna (sala 18), a pianta ottagonale, realizzata dal Buontalenti, che ospita il primo nucleo museale degli Uffizi concepito per la raccolta delle opere d’arte e della natura che simboleggiano il Cosmo e i suoi elementi. Altre sale da non perdere sono la 35, con tre dipinti di Leonardo che furono realizzati per edifici di culto – L’Annunciazione, L’Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo – e la 41, “Michelangelo e dei Fiorentini”, con la Sacra Famiglia michelangiolesca, nota come Tondo Doni, e la Madonna col Bambino e San Giovannino detta Madonna del Cardellino di Raffaello Sanzio.

 

  • Al primo piano, tra le numerose sale, si trovano quelle che accolgono le opere del Correggio (Riposo durante la fuga in Egitto con San Francesco, sala 71), Tiziano (Venere di Urbino, Flora, Ritratto di Eleonora Gonzaga, sala 83) e Caravaggio (Sacrificio di Isacco, Bacco, sala 90).

Nel cuore di Firenze: le Cappelle Medicee

Le Cappelle Medicee sono museo statale sin dal 1869, ma la loro storia è legata a quella dell’attigua Basilica di San Lorenzo, una delle più antiche di Firenze – fu consacrata infatti nel 393 d.C. – che i Medici, nel 1418, resero la loro chiesa di famiglia. Le Cappelle costituiscono il mausoleo della dinastia dei Medici: al piano terra si trovano la Cripta, dove sono sepolti numerosi Granduchi di Toscana con le loro famiglie, e la Cripta lorenese, che accoglie le spoglie dei Lorena e il monumento funebre a Cosimo De’ Medici. Al piano superiore si trovano i due spazi più rilevanti sotto il profilo storico e artistico:

  • la Cappella dei Principi, fastosa cappella ottagonale a cupola, rivestita di marmi e pietre preziose (lapislazzuli, madreperle, quarzi) provenienti dall’Opificio delle Pietre Dure. Sulle pareti si aprono sei nicchie che ospitano i sarcofagi dei Granduchi e le statue in bronzo dorato di Cosimo II e Ferdinando I;

 

  • la Sagrestia Nuova, cappella sepolcrale dei Medici, progettata da Michelangelo nel 1521-24. In essa sono contenuti i sepolcri medicei scolpiti dallo stesso Michelangelo tra il 1524 e il ’33 e ricoperti da possenti gruppi scultorei: il sepolcro di Lorenzo, sovrastato dalle statue dell’Aurora e del Crepuscolo e da quella dello stesso Duca di Urbino in vesti di trionfo, e il sepolcro di Giuliano, Duca di Nemours, sotto le statue del Giorno e della Notte e di Giuliano stesso, anch’egli in vesti di vincitore. Di fronte all’altare, sopra un cassone marmoreo con le salme di Lorenzo e Giuliano si trova una statua della Madonna col Bambino, anch’essa opera di Michelangelo.

 

Il Complesso Monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore

Tra Piazza San Giovanni e la vicina Piazza del Duomo sorge il grandioso complesso costituito dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore con la Cupola del Brunelleschi e l’antica Basilica di Santa Reparata, il Battistero di San Giovanni, il Campanile di Giotto e il Museo dell’Opera del Duomo.

  • La Cattedrale rappresenta la terza chiesa più grande del mondo – dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra –, con i suoi 153 metri di larghezza, 90 di larghezza e 90 di altezza. Progettata da Arnolfo di Cambio, fu costruita a partire dal 1296, sopra l’antica Basilica paleocristiana di Santa Reparata. Dopo la morte di questi, i lavori ripresero nel 1334, quando fu nominato capomastro Giotto che si occupò prevalentemente della costruzione del campanile, al quale subentrò Andrea Pisano fino al 1348, anno in cui la peste decimò la popolazione di Firenze. Il modello definitivo della chiesa è quello che fu proposto nel 1367 da diversi architetti e pittori, tra cui Taddeo Gaddi e Neri di Fioravante. Il nome di Santa Maria del Fiore fu attribuito al duomo nel 1412, come omaggio al giglio, simbolo della città. L’imponente facciata fu realizzata da Emilio De Fabris alla fine dell’Ottocento, per riprodurre lo stile decorativo fiorentino del 1300, riscontrabile nel Campanile e sulle porte laterali della Cattedrale.

 

  • L’imponente Cupola ottagonale che sovrasta il Duomo fu realizzata tra il 1420 e il 1434, su progetto di Filippo Brunelleschi, vincitore nel 1418 di un concorso bandito dall’Opera di Santa Maria del Fiore. La grande innovazione introdotta dal Brunelleschi fu quella di voltare la Cupola senza armature, utilizzando una doppia volta con intercapedine. L’interno è decorato con affreschi di Giorgio Vasari e Federico Zuccari raffiguranti il Giudizio Universale, realizzati dal 1572 e il 1579.

 

  • La Cripta di Santa Reparata. I resti dell’antica basilica paolecristiana, risalente probabilmente al 405 d.C., furono riportati alla luce durante una campagna di scavi eseguita dal 1965 al ’73. Ad essa si accede dall’interno del Duomo, tramite una scala posizionata fra il primo e il secondo pilastro del lato destro della navata centrale. Tra gli elementi di spicco vi sono il pavimento, con i nomi dei 14 donatori di origine latina che finanziarono la costruzione, formato da un mosaico policromo con decorazioni geometriche, tra cui la croce. Tra le numerose lastre tombali ritrovate qui durante gli scavi quella di Filippo Brunelleschi.

 

  • Il Campanile, alto84,70 metri e largo 15, come la Cattedrale è rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi. La costruzione fu avviata nel 1334 da Giotto, che morì tre anni dopo, e proseguita da Andrea Pisano, che completò i primi due piani rispettando il progetto giottesco. Le formelle esagonali e le losanghe, che portano il contributo di Alberto Arnoldi, esprimono il concetto dell’ordinamento universale e la storia della Redenzione: la Creazione, i Pianeti, le Virtù, le Arti Liberali, i Sacramenti. Tra le statue dei Patriarchi e dei Profeti – i cui originali si trovano nel Museo dell’Opera del Duomo – spicca il gruppo del Sacrificio di Isacco di Donatello. Dopo gli anni della peste, il Campanile fu terminato da Francesco Talenti nel 1359, che realizzò i finestroni dei livelli alti, con bifore di gusto senese e trifore timpanate, e una grande terrazza protesa verso l’esterno a oltre 400 scalini da terra, che offre una splendida visuale sulla città.

 

  • Il Battistero di San Giovanni, che sorge di fronte alla Cattedrale, così come appare oggi, è l’ampliamento di un battistero primitivo del IV-V secolo. È a pianta ottagonale, rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato risalenti all’XI-XII secolo. Presenta tre splendide porte bronzee: la Porta Sud realizzata tra il 1330 e il 1336 da Andrea Pisano, che mostra nei venti scomparti superiori gli episodi della vita del Battista e nei restanti otto le Virtù cristiane; la Porta Nord, che rappresenta nelle venti formelle superiori scene del Nuovo Testamento e nelle otto formelle inferiori gli Evangelisti e i quattro Padri della Chiesa; la Porta Est, detta da Michelangelo la Porta del Paradiso, realizzata durante il Rinascimento da Ghiberti e dai suoi aiuti, tra cui Luca della Robbia. All’interno si nota subito il mosaico della cupola, dominato da Cristo giudice con scene del Giudizio Universale.

 

  • Il Museo dell’Opera del Duomo, su 6mila metri quadrati di superficie articolati in 28 sale e tre piani, custodisce oltre 750 opere di scultura monumentale fiorentina. La sua missione è quella di preservare in maniera adeguata le opere realizzate per gli esterni e gli interni del Battistero, della Cattedrale e del Campanile, tra cui, ad esempio, la Maddalena di Donatello e l’Altare d’argento, che in origine erano collocate nel Battistero. Nel Museo si trovano statue e rilievi medievali e rinascimentali in marmo, bronzo e argento dei maggiori artisti del tempo, come Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Lorenzo Ghiberti, Donatello, Luca della Robbia, Antonio Pollaiuolo, Andrea del Verrocchio e Michelangelo Buonarroti.

 

Il Complesso di Santa Maria Novella

A breve distanza dalla Stazione centrale di Firenze sorge Piazza Santa Maria Novella, che ospita il complesso omonimo, composto dalla Basilica e dal Cimitero degli Avelli, gestiti dall’Opera per Santa Maria Novella, e dal Museo, gestito invece dal Comune di Firenze. Le origini sono molto antiche: già nel VI secolo d.C. si aveva notizia di un oratorio alle porte di Firenze chiamato Sancta Maria inter vineas (fra le vigne), dal X secolo conosciuto con il nome di Santa Maria Novella. Qui giunsero agli inizi del 1200 i frati Domenicani, tuttora presenti, che ampliarono l’edificio e costruirono il convento, che alla fine del XIII secolo diventò sede dello Studium Generale, università riconosciuta in tutto il mondo Cristiano, e nel XIV realizzarono la biblioteca. Dal 2012, è possibile visitare l’intero complesso grazie ad un accordo fra Fondo Edifici di Culto e Comune di Firenze.

  • La Cattedrale di Santa Maria Novella rappresenta una vera miniera d’arte: tra i capolavori di maggior rilievo custoditi al suo interno ricordiamo l’imponente Crocifisso di Giotto, dipinto nel 1288-89, che pende al centro della navata, sopra gli scalini che separano la navata inferiore da quella superiore; l’affresco della Trinità del Masaccio, nella terza arcata della navata di sinistra, al posto dell’altare, del XV secolo; il Crocifisso ligneo del Brunelleschi, nella Cappella Gondi, che secondo il Vasari fu scolpito nel 1400 come ‘risposta’ al Crocifisso di Donatello conservato a Santa Croce; il grande ciclo di affreschi con le storie della vita della Vergine, quelle tratte dai Vangeli apocrifi, le storie dedicate a San Giovanni Battista, patrono di Firenze, opera di Domenico Ghirlandaio – aiutato da numerosi artisti tra i quali lo stesso Michelangelo per un breve periodo –, nella Cappella Tornabuoni o Cappella Maggiore. Merita una menzione la mirabile facciata marmorea, tra le opere principali del Rinascimento fiorentino, ma completata soltanto nel 1920: i lavori della facciata, così come la vediamo oggi, furono avviati nella seconda metà nel Quattrocento da Leon Battista Alberti, che innestò gli elementi geometrici della filosofia platonica, molto in voga a Firenze, come il triangolo, il cerchio, il quadrato, il rettangolo, sul preesistente impianto gotico.

 

  • Il Museo di Santa Maria Novella è un complesso di costruzioni gotiche appartenenti al convento dei Domenicani: il Chiostro dei Morti, chiamato così perché cominciò ad essere utilizzato principalmente per le sepolture subito dopo la sua costruzione, tra il XIII e il XIV secolo; il Chiostro Verde, costruito a metà del XIV secolo sulla parete nord della Basilica, con le Storie della Genesi dipinte su tre dei quattro lati, che comprendono le scene del Peccato Originale e del Diluvio di Paolo Uccello. E, ancora, il Cappellone degli Spagnoli, a cui si accede dal Chiostro Verde, sala capitolare dell’antico convento domenicano, interamente ricoperto da affreschi del pittore Andrea di Bonaiuto. Dal Chiostro Verde si accede successivamente alla Cappella degli Ubriachi, dal nome di una famiglia nobile fiorentina, e al Refettorio, con la grande tela di Alessandro Allori raffigurante l’Ultima Cena. Fa parte del complesso, infine, il celebre Chiostro Grande, caratterizzato da 56 archi semicircolari, costruito fra il 1340 e il 1360 grazie al contributo di alcune famiglie fiorentine illustri. Le pareti furono dipinte con affreschi raffiguranti la vita di San Domenico e di altri frati dell’ordine e della vita di Gesù; la Sala Grande del Chiostro ospitò Leonardo Da Vinci durante gli studi preparatori della Battaglia di Anghiari.

 

Guida di Firenze: il Museo della Fondazione Scienza e Tecnica

firenze itinerari toscanaNon si trova tra i percorsi turistici più frequentati, ma merita una visita il Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, nata nel 1987 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze, con il supporto dell’allora Istituto e Museo di Storia della Scienza, oggi Museo Galileo, per promuovere la cultura scientifica e tecnologica. La struttura sorge in Via Giuseppe Giusti, in un’ala dell’edificio costruito tra il 1884 e il 1891 per ospitare l’Istituto Tecnico Toscano – attuale Istituto Galileo Galilei –, fondato da Leopoldo II nel 1850, per formare figure professionali nei campi dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria nascente.

Il Museo è costituito da una collezione unica in Italia di raccolte naturalistiche, strumenti scientifici, modelli di macchine, prodotti manifatturieri, fondi librari, per un totale di oltre 50mila oggetti. Esso comprende il Gabinetto di Fisica, con oltre duemila oggetti relativi alla meccanica, all’acustica, alla termologia, all’elettricità e al magnetismo, tra le collezioni più complete d’Europa per quanto riguarda gli strumenti della fisica nell’Ottocento; il Gabinetto di Storia Naturale, con ricche collezioni di minerali, reperti zoologici e fossili, per un totale di 47mila campioni. E infine il Planetario: il nuovo Planetario Digistar Lite, acquisito grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, consente di esplorare oggetti celesti anche molto lontani, mentre la mappa 3D dell’Universo permette di navigare nello spazio, tra galassie e sistemi planetari, come se si fosse a bordo di un’astronave.

 

Le guide turistiche di Firenze di Handy Superabile

Per garantire ai turisti con esigenze speciali informazioni sicure e validate sull’accessibilità dei principali luoghi d’arte fiorentini, Handy Superabile, impegnata da anni nella creazione di percorsi di autonomia ed integrazione sociale con particolare attenzione al turismo inclusivo, ha realizzato diverse guide turistiche di Firenze. I report di Palazzo Vecchio, Galleria degli Uffizi, Cappelle Medicee, Santa Maria del Fiore, Santa Maria Novella, Museo della Fondazione Scienza e Tecnica sono scaricabili gratuitamente in pdf dal sito www.handysuperabile.org, nella sezione “ricerca strutture”.

Le guide di Firenze sono state realizzate nell’ambito di Firenze SuperAbile, il progetto di Handy Superabile – sostenuto dalla Fondazione Cassa e Risparmio di Firenze, Fondazione Il Cuore Si Scioglie, Federalberghi Firenze e FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) – che porterà alla realizzazione di una guida completa, multimediale e cartacea della città. I report sono pensati per i viaggiatori con disabilità motoria e per i non vedenti: all’interno, oltre alle notizie di natura storica e artistica, sono contenute informazioni validate dagli esperti di turismo accessibile dell’associazione, che vanno dai trasporti ad altre indicazioni utili – presenza di info-point, farmacie e ospedali –, fino all’accessibilità di strade, piazze e monumenti, per consentire a tutti di pianificare la propria vacanza in totale sicurezza.

 

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GUIDA TURISTICA DI PISA

Guida turistica di Pisa: cosa vedere nella città della Torre Pendente?

Una guida turistica di Pisa alla scoperta di itinerari e luoghi d’arte della bella città toscana. Conosciuta nel mondo per la celebre Torre Pendente, Pisa rappresenta un’autentica miniera di cultura e di storia: patria di Galileo Galilei, che proprio dalla Torre condusse i suoi famosi esperimenti sulla caduta dei gravi, e del matematico Leonardo Pisano, detto Fibonacci, la città fu una prospera repubblica marinara tra il XI e il XV secolo e, grazie alle sue attività marittime, godette anche dell’indipendenza politica. Pisa è sede di due delle università più prestigiose del mondo: la Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore, rispettivamente al 149esimo e al 152esimo posto nella classifica 2020 dei migliori atenei stilata dal magazine britannico Times Higher Education (The), che ha valutato più di 1300 università in 92 Paesi.

Ecco le tappe da non perdere durante un weekend o un soggiorno più lungo a Pisa.

 

Guida turistica di Pisa: itinerari e luoghi d’arte da non perdere

  • “Tuttomondo” di Keith Haring. In Via Zandonai, a circa 400 metri dalla stazione ferroviaria di Pisa Centrale, si trova il gigantesco e coloratissimo murales “Tuttomondo”, realizzato nel 1989 dal writer statunitense Keith Haring, sulla parete posteriore del convento dei frati Servi di Maria, nella Chiesa di Sant’Antonio Abate. L’opera, restaurata di recente, raffigura trenta personaggi incastrati come in un puzzle, che simboleggiano l’armonia e la pace nel mondo. L’artista realizzò il murales dopo aver conosciuto a New York lo studente pisano Piergiorgio Castellani, che lo invitò a visitare la sua città; fu uno degli ultimi lavori di Haring, che morì nel 1990.
  • Borgo Stretto. Chiamato dai pisani semplicemente “Borgo”, è una delle zone più antiche e caratteristiche della città, oggi vivace centro della vita notturna grazie alla presenza di bar e locali. Su entrambi i lati della strada sorgono edifici del XIV e XV secolo e portici su colonne con capitelli. Al centro del Borgo c’è Piazza delle Vettovaglie, sede del mercato alimentare e di numerose osterie e trattorie.
  • Piazza dei Cavalieri. La piazza, antico fulcro della vita repubblicana, recentemente ristrutturata, prende il nome dal quartier generale dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano voluto da Cosimo I De’ Medici – a cui rende omaggio una statua al centro della piazza –, il Palazzo dei Cavalieri o della Carovana. Il Palazzo oggi è sede della prestigiosa Scuola Normale Superiore, fondata nel periodo napoleonico e considerata tra le migliori università del mondo. Piazza dei Cavalieri ospita anche la Chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano, situata a destra della Scuola Normale, e il Palazzo dell’Orologio, in fondo, con un’originale facciata composta da due corpi riuniti in una grandiosa arcata, adattamento del Vasari di un edificio più antico.
  • Piazza dei Miracoli. Camminando lungo Via Santa Maria, restaurata di recente e trasformata in zona pedonale, si accede a Piazza del Duomo, detta anche Piazza dei Miracoli, Patrimonio dell’Umanità Unesco, dove ha sede il mirabile complesso architettonico simbolo di Pisa, che si scorge in lontananza in tutta la sua maestosità. Il complesso è formato dall’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui costruzione fu avviata nel 1064 e che fonde elementi classici, normanni, bizantini e arabi dovuti alle influenze derivanti dai commerci marittimi pisani; il Battistero romanico, il più grande d’Italia con i suoi oltre 107 metri di circonferenza; il Camposanto, detto anche Vecchio Cimitero Monumentale di Pisa, dove sono seppelliti i più illustri personaggi pisani. E naturalmente la Torre, alta 55 metri, con 294 scalini, che rappresenta il Campanile del Duomo; la sua caratteristica inclinazione si deve al cedimento del terreno che si manifestò subito dopo l’inizio dei lavori per la costruzione – nel 1173 –, che per questo motivo durarono oltre due secoli. In Piazza del Duomo ha sede, inoltre, il Museo delle Sinopie, in cui sono conservati disegni preparatori degli affreschi – le sinopie, appunto – che ricoprivano le pareti del Camposanto Monumentale realizzati da artisti trecenteschi tra cui Taddeo Gaddi e Benozzo Gozzoli; le sinopie vennero alla luce dopo un incendio che scoppiò a seguito di un bombardamento, durante la Seconda Guerra Mondiale.

 

Cosa vedere a Pisa: i Lungarni

guida turistica di pisa in un giornoSono le vie pisane che costeggiano il fiume Arno: passeggiando per i lungarni si gode di una vista d’insieme sull’architettura della città, oltre ad incrociare, lungo il percorso, diversi gioielli dell’arte pisana. Eccone alcuni:

  • Palazzo dei Medici, sul Lungarno Mediceo. Evoluzione di un’antica casa-torre appartenuta, nel XI secolo, al nobile Albitone, negli anni il Palazzo ha avuto diversi proprietari – i Casapieri, prima, e gli Appiano, dopo – per poi passare ai Medici nel 1441. Nel 1550, con i lavori di modernizzazione, venne probabilmente realizzato il primo esempio a Pisa di finestre ‘inginocchiate’ – dette così perché il davanzale poggia su due sostegni sporgenti che assomigliano a delle gambe –, adoperando il costoso marmo di Carrara al posto della più comune pietra forte fiorentina. Nel 1784, dopo che Francesco I ebbe progettato il Palazzo Reale, i Medici cedettero il palazzo a Jacopo Finocchietti. Con la ristrutturazione neogotica dell’ingegnere Ranieri Simonelli – su incarico dalla Marchesa Vittoria Spinola, figlia morganatica di Vittorio Emanuele II – l’aspetto rinascimentale fu stravolto e le finestre del primo e del secondo piano furono sostituite dalle attuali bifore e trifore. Il palazzo oggi è sede della Prefettura.

 

  • La Chiesa, l’ex Monastero e il Museo Nazionale di San Matteo, sul Lungarno Mediceo. Nell’XI secolo, sulle fondamenta di un tempio precedente, sorsero la Chiesa e il Monastero Benedettino femminile di San Matteo in Soarta. La chiesa, in stile romanico pisano, dopo vari rimaneggiamenti fu ristrutturata nei primi anni del 1600, in seguito ad un incendio, e lo spazio destinato alle monache fu diviso da quello per i fedeli; l’interno fu decorato nel Settecento da Giuseppe e Francesco Melani con affreschi barocchi, tra cui la “Gloria di San Matteo” nella volta. Della struttura originaria dell’ex monastero, abbandonato dalle monache dopo la soppressione degli ordini monastici, restano soltanto alcune murature medievali, alterate da trasformazioni di epoca moderna e dai restauri del secondo dopoguerra; dal 1866 al 1940 qui fu insediato il carcere giudiziario cittadino, con importanti modifiche strutturali. Dal 1949 nell’ex convento ha sede il Museo Nazionale di San Matteo, uno dei principali musei europei di pittura su tavola (secoli XI-XV) e di ceramica islamica (secoli X-XII), con una considerevole quantità di ceramiche di area mediterranea. Di grande valore è la sezione dedicata ai codici miniati, con esemplari dei secoli XII e XIV. La collezione di scultura lapidea comprende capolavori di Nicola Pisano e Donatello; le raccolte di scultura in legno e di pittura vantano oltre 200 opere realizzate tra gli inizi del XII secolo e l’età moderna, da noti artisti tra cui Simone Martini e Masaccio.

 

  • Palazzo Reale, sul Lungarno Pacinotti. Per la costruzione del Palazzo Reale, che avvenne tra il 1583 e il 1587 per volere di Francesco I de’ Medici, su progetto dell’architetto fiorentino Bernardo Buontalenti, furono inglobati alcuni edifici già esistenti, tra cui la torre del Cantone, ancora visibile, dalla quale Galileo Galilei mostrò a Cosimo II de’ Medici l’utilizzo del telescopio da lui realizzato. Attualmente, nelle sale del piano nobile, la struttura ospita il Museo Nazionale di Palazzo Reale, in cui sono conservati gli arazzi e gli arredi usati dai Medici per adornare le sale del palazzo. Tra le opere di maggior rilievo i ritratti dei principali esponenti della casata, tra cui quello di Eleonora di Toledo – moglie di Cosimo I de’ Medici – realizzato dal Bronzino, dello stesso Cosimo, copia dal fiammingo Iustus Sustermans, ritrattista ufficiale dei Medici, e di Ferdinando de’ Medici in veste di cardinale, ritratto da Alessandro Allori. Tra le collezioni private figurano opere attribuite a Rosso Fiorentino e il “Miracolo dei due impiccati”, di un giovanissimo Raffaello.

 

  • Chiesa di Santa Maria della Spina, sul Lungarno Gambacorti. Chiamata così per una spina della corona di Cristo che vi era esposta, ora conservata nella Chiesa di Santa Chiara, Santa Maria della Spina rappresenta un gioiello dell’architettura gotica. Costruita nel 1230, fu dapprima un piccolo oratorio votivo, e nel 1322 fu ampliata su decisione del Comune di Pisa. A pianta rettangolare, rivestita di marmi policromi, sulla facciata esterna presenta tre guglie divise al centro da un pilastro, che regge una Madonna col Bambino tra due angeli. L’interno, con soffitto in legno, presenta al centro del presbiterio la Madonna della Rosa e le figure di San Pietro e di San Giovanni Battista, attribuite ad Andrea e Nino Pisano.

 

Pisa, un passaggio sul Ponte di Mezzo

Attraversando Pisa non può mancare un passaggio sul Ponte di Mezzo, antico ponte pisano lungo 89 metri, ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che ‘divide’ idealmente la città in due parti: la zona di Mezzogiorno, con il Lungarno Gambacorti e il Lungarno Galileo Galilei, e quella di Tramontana, con il Lungarno Pacinotti e il Lungarno Mediceo. L’ultimo sabato di giugno, il Ponte di Mezzo è teatro del Gioco del Ponte, un torneo popolare di origine seicentesca che si disputa tra le due contrade pisane, Mezzogiorno e Tramontana. La manifestazione storica si articola in due momenti: il Corteo Storico sui Lungarni e la battaglia, ambientata, appunto, sul Ponte, che vede le due contrade contendersi la conquista di quest’ultimo, spingendo un carro da una parte all’altra finché uno dei due contendenti non riesce a immetterlo nella zona dell’avversario.

  • Nei pressi del Ponte di Mezzo, in piazza XX Settembre,che si affaccia sul Lungarno Gambacorti unendosi al Ponte, è obbligata una tappa alle Logge di Banchi. Costruite tra il 1603 e il 1605 per volere di Ferdinando I De’ Medici, Granduca di Toscana, furono sede del mercato della lana e della seta, dei banchi di cambio e infine del mercato delle granaglie. Il loggiato fu costruito distruggendo parte del quartiere medievale, con le tipiche case-torri, dimora delle famiglie benestanti. Dell’impianto seicentesco rimane oggi solo il primo ordine di arcate con i pilastri in bugnato, rivestiti di marmo; il primo piano fu ristrutturato nel 1865, quando assunse la forma cuspidata a timpano che conserva tuttora. Nel 1925, mediante una convenzione tra il Comune di Pisa e l’imprenditore bolognese Cleopatro Cobianchi, fu realizzato un albergo diurno in stile liberty, ricavato scavando una serie di locali seminterrati, che ospitava docce, stanze da bagno con vasca, un barbiere, servizi di manicure e pedicure, una lavanderia, e che fu chiuso dopo l’alluvione del 1966. Restaurate nel 2000, dopo decenni di abbandono, le Logge oggi ospitano ogni secondo fine settimana del mese il mercato dell’antiquariato e del modernariato.

 

  • Accanto alle Logge di Banchi sorge il Palazzo Gambacorti, attuale sede del Municipio. La storia del palazzo ebbe inizio a metà dell’XI secolo, con la realizzazione di una casa-torre. Alla fine del Trecento la famiglia Gambacorti, che apparteneva alla ricca nobiltà mercantile pisana, realizzò un nuovo palazzo, con una facciata in stile gotico. Sul retro esiste anche una facciata seicentesca, con finestroni con timpani semicircolari e un portale con lo stemma dei Medici. Nel Quattrocento il Palazzo divenne sede di una magistratura pubblica, i Consoli del Mare, della Dogana e successivamente dei Priori cittadini. Nel 1533 tornò ad essere privato, passando alla famiglia Del Tignoso, che lo ingrandì inglobando i due edifici ai due lati. Nell’Ottocento ospitò l’Archivio di Stato, la Caserma del Corpo dei Pompieri e della Guardia Comunale.

 

Guida di Pisa: la passeggiata lungo le mura

Nel 1154 prese il via la costruzione delle mura di Pisa, nella parte di Piazza del Duomo, allo scopo di proteggere la Cattedrale e il futuro Battistero; i lavori terminarono nel 1284, con il completamento delle mura nell’area della Cittadella Vecchia, un’antica fortezza edificata all’esterno delle mura. La pietra impiegata inizialmente fu la panchina, una specie di tufo, sostituita in seguito da un calcare grigiastro proveniente da San Giuliano. Recuperate grazie al progetto PIUSS, con il contributo della Comunità Europea tramite la Regione Toscana e il cofinanziamento della Fondazione Pisa e del Comune di Pisa, le mura medievali oggi sono fruibili dai visitatori tramite un percorso a terra e offrono una vista privilegiata sulla città, con 20mila metri quadrati di verde, pista ciclopedonale, videosorveglianza e illuminazione.

 

 

 

Guida turistica di Pisa: i tesori nascosti

Oltre ai luoghi d’arte e alle mete più note e frequentate, Pisa custodisce tanti tesori ‘nascosti’, chiese e siti culturali meno noti ma che vale la pena visitare durante un fine settimana nella città toscana. Eccone alcuni:

  • Il Museo delle Navi Antiche Pisane. Il 16 giugno 2019, dopo un percorso di ricerca e restauro durato vent’anni, è stato aperto al pubblico il Museo delle Navi Antiche di Pisa, un vero e proprio gioiello che racconta un millennio di commerci, navigazioni, vita di bordo e storia della città di Pisa. Il museo, allestito all’interno degli Arsenali Medicei sul Lungarno Ranieri Simonelli, vanta quasi 5.000 metri quadri di superficie espositiva e 47 sezioni divise in 8 aree tematiche, nelle quali sono esposte sette imbarcazioni di epoca romana, databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C., di cui quattro sostanzialmente integre, e circa 800 reperti. La concessione del museo è affidata alla Cooperativa Archeologia, che ha seguito negli ultimi anni lo scavo archeologico e il restauro delle navi e dei reperti, sotto la direzione scientifica di Andrea Camilli, responsabile di progetto per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno.

 

  • La Basilica di San Pietro Apostolo. Detta anche Basilica di San Piero a Grado, dalla frazione di Pisa in cui è ubicata, fu costruita nell’XI secolo sui resti di un tempio paleocristiano, nel luogo in cui, secondo la tradizioni, arrivò San Pietro durante un viaggio dall’Egeo verso Roma. A pianta rettangolare, la chiesa costituisce un mirabile esempio di romanico pisano, è in pietra tufacea e marmo pisano. All’interno è custodito un ciclo di affreschi dedicato a San Pietro, dell’artista lucchese Deodato Orlandi.

 

  • La Certosa di Calci. Chiamata così dal nome del comune che la ospita – Calci, appunto, nella Val Graziosa – alle pendici del Monte Pisano, la Certosa di Pisa fu fondata nel 1366, come monastero dell’ordine certosino di San Bruno, per volere dell’arcivescovo di Pisa Francesco Moricotti e con il sostegno di ricche famiglie pisane dell’epoca. La valle in cui è ubicato il comune di Calci, precedentemente detta ‘buia’, conquistò l’appellativo di ‘piena di grazia’ proprio dopo la fondazione della Certosa. Nel periodo napoleonico il convento fu soppresso, per poi essere nuovamente abitato e abbandonato definitivamente dai monaci nel 1969. Dal 1972 la Certosa, che ha l’aspetto di un maestoso edificio barocco, è Museo Nazionale: sono aperti al pubblico gli ambienti dedicati alla vita eremitica, il chiostro grande, la chiesa e le cappelle, il refettorio e il capitolo. La parte con i locali di servizio del monastero – il granaio, il frantoio, le lavanderie, i cortili di servizio – è affidata dal 1979 all’Università di Pisa ed è sede del Museo di Storia Naturale.

 

Il Parco di Migliarino, San Rossore e Massacciuccoli

Pisa non è soltanto sinonimo di arte: oltre a quello culturale, la provincia di Pisa vanta un ricchissimo patrimonio naturalistico. Per coloro che vogliono concedersi una vacanza più lunga nella città toscana, immergersi nella natura alle porte di Pisa è la scelta giusta per ritemprare il corpo e la mente: la meta ideale è costituita dal Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, una vasta area protetta che si estende sulla fascia costiera delle province di Pisa, Lucca e Livorno; la riserva si caratterizza per una straordinaria varietà di paesaggi, tra spiagge, boschi e zone di macchia mediterranea. Ecco le aree che fanno parte della provincia di Pisa:

  • Ex Tenuta Presidenziale di San Rossore. A San Rossore, frazione di Pisa a pochi chilometri dal centro abitato, sorge la Tenuta di San Rossore, un’area di 4.800 ettari che fu dapprima proprietà del Re d’Italia – dall’anno dell’Unità, nel 1861 – e successivamente del Presidente della Repubblica, fino al 1999, anno in cui fu ceduta alla Regione Toscana. Il nome è dovuto ad un monastero che sorse in questa zona durante il Medioevo, dedicato al martire cristiano Lussorio, poi diventato ‘Rossore’. Nella tenuta cresce una fitta vegetazione spontanea, che comprende zone di macchia sub-mediterranea e boschi di caducifoglie delle foreste originarie; lungo la costa sono presenti alte dune di sabbia che delimitano la tenuta vicino al mare. La fauna è composta principalmente da cinghiali e daini. Meta privilegiata dai toscani per pic-nic e scampagnate, la tenuta offre l’opportunità di lunghe passeggiate, per esempio nel sentiero “Sabrina Bulleri”, che presenta viali pianeggianti in terra battuta; vengono inoltre organizzate per i turisti numerose escursioni, a piedi, a cavallo, in bici e in trenino. Nella zona delle Cascine Nuove ci sono ancora oggi i singolari abbeveratoi per dromedari, introdotti in Toscana da Ferdinando II De’ Medici, nel 1622, e presenti a San Rossore fino agli anni Settanta del Novecento. Nel 1829 il Granduca Leopoldo II fece realizzare nella tenuta una pista per le corse a cavallo; l’ippodromo è tuttora esistente e ospita gare ippiche di livello internazionale. Fa parte della tenuta anche la spiaggia del Gombo.

 

  • La Tenuta di Tombolo. È una vasta tenuta di 5.000 ettari che occupa la fascia costiera del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, a sud di San Rossore, tra l’Arno e il comune di Calabrone. Il ‘tombolo’ rappresenta il confine biologico tra le foreste litoranee della Toscana occidentale e quelle mediterranee, a sud di Livorno. Si tratta di un ambiente estremamente eterogeneo, che comprende aree agricole, siti culturali – la Basilica di San Pieto a Grado fa parte della tenuta –, pinete e boschi. Appartengono alla tenuta due Oasi WWF, quelle del Bosco di Cornacchiaia e delle Dune di Tirrenia, sul mare; il territorio è anche destinazione di vacanze estive, grazie alla presenza di numerosi stabilimenti balneari attrezzati nei comuni di Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone.

 

 

La guida turistica di Pisa accessibile di Handy Superabile

Per i turisti con esigenze speciali che desiderano trascorrere qualche giorno nella città toscana, Handy Superabile, Onlus impegnata da anni nella creazione di percorsi di autonomia ed integrazione sociale, con una specifica attenzione al turismo inclusivo, ha pubblicato due guide turistiche di Pisa con informazioni dettagliate sull’accessibilità. Realizzate con il contributo della Banca di Pisa e Fornacette, le guide di Pisa sono scaricabili gratuitamente in pdf dal sito internet di Handy Superabile, ai link www.handysuperabile.org/property/guida-turistica-di-pisa e www.handysuperabile.org/property/guida-mura-di-pisa/, e contengono informazioni validate dagli esperti di turismo accessibile dell’associazione, che vanno dai trasporti all’accessibilità di strade, piazze e monumenti, fino alla segnalazione di ospedali, farmacie e punti di informazione turistica. Le guide turistiche di Pisa di Handy Superabile, pensate in particolare per i viaggiatori con disabilità motoria e per i non vedenti, contengono tutte le indicazioni utili per consentire loro di pianificare la loro vacanza in totale sicurezza, senza il timore di ‘sorprese’ all’arrivo.




TURISMO E DISABILITA’

Progetto Itaca a Pisa Turismo e disabilità:

online la mappatura di 100 strutture cittadine

“Un marchio per l’accessibilità turistica”

turismo accessibile ITACAIl Progetto nasce da un “partenariato pubblico e privato, impegnato a trovare soluzioni innovative in tema di piena accessibilità turistica per tutti nell’area transfrontaliera composta da Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica, per dare una risposta concreta al superamento di tutte le barriere architettoniche, fisiche e culturali per fare in modo da aprire o rafforzare in questo modo nuove nicchie di mercato.

Il lavoro, cominciato nella primavera 2017, ha coinvolto Enti, operatori, associazioni di disabili e del territorio, che hanno collaborato per creare un sito web e una app. (Itaca) con gli itinerari turistici di Pisa con piena accessibilità.

Nel mese di maggio 2018 è stato pubblicato on line il sito http://www.itacaturismoaccessibile.it che contiene una mappa interattiva con gli itinerari turistici accessibile del Progetto I.TA.CA.

I punti di interesse sono stati censiti dall’associazione di disabili Handy Superabile che ha verificato, anche attraverso sopralluoghi e fotografie, l’accessibilità di musei, chiese, alberghi, bar, farmacie e servizi pubblici. Per ognuno è stata redatta una scheda di accessibilità, in alcuni casi corredata da virtual tour, che rende ancora più visibili le caratteristiche di accessibilità. Le strutture aderenti al progetto riceveranno un Marchio turistico di “ospitalità accessibile” con un preciso regolamento da sottoscrivere.

La webmap per l’accessibilità costituisce una piattaforma transfrontaliera in cui punti di interesse ed itinerari anche per persone con disabilità sono stati inseriti in modo da creare un unico strumento di ‘turismo per tutti’ nel territorio costiero compreso fra Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica, che include anche le linee di collegamento aeree, ferroviarie e marittime.

Per quanto riguarda Pisa, la webmapp scaricabile dal sito: http://www.itacaturismoaccessibile.it/#/?map=14/43.7149/10.4083, contengono al momento 100 punti di interesse, dislocati in 5 itinerari turistici.

Uno attraversa la città, dall’aeroporto Galilei fino a Piazza del Duomo, mentre gli altri 4 sono dedicati ai quartieri storici: Sant’Antonio, Santa Maria, San Francesco, San Martino”. Un traguardo importante, che dimostra l’impegno per rendere alla nostra città una grande accessibilità.

RELAZIONE PIANO OPERATIVO DI ACCESSIBILITA’

DEL PROGETTO “ITACA (Itinerari Turistici Accessibili e Aperti)

Questo Progetto rivolto all’accessibilità turistica si rivolge alle provincie costiere di Toscana, Liguria, Sardegna, Corsica e Alpi Costa Azzurra. Avrà una durata di due anni e vede coinvolti più partner: oltre alla Sds pisana, la Regione Sardegna, l’Ufficio del Turismo di Ajaccio,turismo accessibile pisa itaca Confcommercio di La Spezia, la cooperativa Cellarius, Radio Toscana e l’emittente radiofonica francese SFR. Questa iniziativa di cooperazione europea “Itaca” intende valorizzare un’idea di turismo innovativo, sostenibile e con informazioni di accessibilità, che mira a promuovere e sviluppare un’offerta turistica adatta a tutte le esigenze.

L’obiettivo principale è quello di creare un marchio turistico transfrontaliero di ospitalità accessibile. Il marchio sarà rilasciato a strutture idonee (alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, luoghi turistici) secondo criteri da definire a partire da un protocollo congiunto tra enti, operatori e associazioni delle cinque regioni. Sono previsti inoltre la creazione di un portale web con una mappa on-line degli itinerari con accessibilità e una App per smartphone per trovare le strutture che avranno eliminato le barriere architettoniche, e che si saranno attrezzate per persone con disabilità che avranno il marchio, oltre alla realizzazione di quattro nuovi itinerari turistici tra Italia e Francia. Il progetto prevede anche una campagna di comunicazione istituzionale mirata alla diffusione e alla condivisione di informazioni sull’accessibilità di territori e servizi, in particolare per le persone diversamente abili.

Ancora oggi infatti una persona con disabilità che desidera uscire di casa od organizzare un viaggio si trova a doversi scontrare con una triste realtà fatta di barriere architettoniche, dove, troppo spesso, diventa difficile poter fruire dei servizi e delle strutture turistiche, e balneari, presenti sul nostro territorio, sia per mancanza di informazioni sull’accessibilità e sia per difficoltà di fruizione di alcuni servizi.

Questi momenti vengono vissuti dalle persone con disabilità in maniera sofferta ed umiliante, al punto che si trovano costretti a rinunciare.

Il problema riguarderebbe 3 milioni di persone con disabilità in Italia, il 6 % della popolazione Italiana (dati Istat 2003) e circa 50 milioni di persone nella Comunità Europea (fonte UNWTO – Organizzazione delle Nazioni unite per il Turismo).

Il progetto costituisce una iniziativa importante ed unica, a livello europeo, volta a realizzare una reale mappatura dell’accessibilità, da parte dei soggetti con diversa disabilità, coinvolgendo tutta la filiera turistica della città di Pisa.

Siamo grati alla Società della Salute della Zona Pisana, ente capofila del ‘Progetto, di aver affidato alla nostra associazione, il compito di realizzare tale mappatura di accessibilità.

Nella prima parte del progetto il nostro team di esperti in materia di accessibilità universale, ha il compito di verificare l’accessibilità a 360°, per le diverse tipologie di disabilità, del sistema di trasporti, delle strutture turistiche ricettive, bar, ristoranti, farmacie, attraverso un primo itinerario turistico che tocca siti di interesse turistico-culturale.

Di seguito gli step da seguire nelle varie fasi del progetto di accessibilità:

  • Il primo step consisteva nell’incontrare prima i responsabili del progetto di accessibilità, per discutere del piano operativo e delle modalità di realizzazione del progetto, partendo proprio dal 13/10/17 con la conferenza regionale sulla disabilità a campi Bisenzio, con la presentazione ufficiale del progetto “Itaca”, e seguendo così altri incontri presso la Camera di Commercio, e presso la Società della salute di Pisa. Successivamente ci siano incontrati, il 31/1/18 anche con i responsabili degli Assessorati al Turismo e dei Servizi sociali del Comune di Pisa, e le varie associazioni di disabili, di categoria balneari, albergatori e commercianti per spiegare nel dettaglio le modalità di realizzazione del programma di interventi che avevamo concordato e per avere un supporto durante la nostra attività di monitoraggio.

  • Secondo step: somministrazione di un questionario/scheda di accessibilità, con parametri pre­impostati, per turisti con disabilità o esigenze speciali, alle strutture turistiche – anche direttamente tramite nostri incaricati – per un primo screening e selezione delle strutture che risultano con maggiore accessibilità e meritevoli di una verifica più approfondita. Il questionario della Sardegna, che ci era stato proposto presentava diverse criticità, per cui ci è stato difficile integrarlo senza apportare le dovute e necessarie modifiche. Affinché il questionario di accessibilità fosse facilmente compilabile e intuitivo, abbiamo dovuto creare questionari/schede specifiche per le diverse disabilità, e specifiche per singole categorie (musei/chiese, itinerari, strutture ricettive, bar/ristoranti).

  • Terzo step: Verifica dell’accessibilità, per le persone con disabilità o con esigenze speciali (disabili motori/sensoriali, anziani, intolleranti alimentari), di un itinerario turistico che attraversa tutta la città, nel centro storico, dalla Piazza della Stazione fino alla Piazza del Duomo. Nel percorso proposto esperti di Handy Superabile visiteranno tutti i siti di interesse turistico-storico-culturale, cinema, teatro, strutture ricettive, farmacie, ristoranti e bar, musei, chiese (presenza di servizi igienici per disabili), e ne valuteranno l’effettiva accessibilità e fruibilità, descrivendone facilitazioni e barriere architettoniche. Ad oggi abbiamo già verificato numerose strutture turistiche, musei ed itinerari e stiamo inviando ai responsabili del progetto i report di quelle strutture che sono risultate più accessibili. ciò sarà utile, come prima base, per realizzare una demo.

  • Quarto step: Analisi dei questionari di accessibilità compilati dagli albergatori ed elaborazione dei risultati acquisiti, con la realizzazione, anche, di eventuali report, per quelle strutture più meritevoli dal p.d.v. dell’accessibilità, con tutte le informazioni (pendenze, misure bagni, servizi, accoglienza, ecc.), documentate con foto. I report verranno pubblicate anche sul sito di Handy Superabile e sul sito della Regione Toscana, www.visituscany.it nella sezione “Turismo Accessibile”.

  • Quinto step: Inserimento di tutte le informazioni su le verifiche di accessibilità ed eventuali foto acquisite sulla piattaforma web “Itaca”, secondo il format creato dai responsabili di Webmapp.

  • Sesto step: proporre seminari ed un corso di formazione specifico, es. “Riprogettare il sistema turistico attraverso l’accessibilità universale”, avvalendosi, della docenza degli esperti di Handy Superabile, rivolto al personale degli alberghi e dei musei, e ai tecnici, sulla progettazione, accoglienza ed assistenza ai turisti con disabilità, al fine di sviluppare una sensibilità su questi argomenti, che permetta in fase di programmazione ed organizzazione, di andare oltre il mero rispetto delle normative e di rivolgere l’attenzione alle reali esigenze dei fruitori trovando soluzioni alternative ed integrate.

  • Settimo step: presentare i risultati delle verifiche agli operatori turistici, le associazioni di categoria e l’amministrazione pubblica, sensibilizzandoli sul tema dell’accessibilità, e proponendo soluzioni per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei servizi turistici, incentivandone l’investimento.

Obiettivi finali del Progetto di accessibilità ITACA:

– Fornire una informazione completa e credibile dedicata alle persone con disabilità permettendo così di giudicare l’effettiva idoneità ed accoglienza delle strutture e siti turistici rispetto alle proprie esigenze;

– Sensibilizzare sui problemi dell’accessibilità i gestori delle strutture turistiche e le amministrazioni pubbliche sulle difficoltà/impossibilità, da parte delle persone con disabilità, di fruire dei servizi e delle attività balneari offerte, e sulla necessità di dover garantire ad essi l’effettivo accesso all’acqua con un mezzo adeguato.