Museo delle Miniere di mercurio del Monte Amiata
Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata
GUIDA MUSEO DELLE MINIERE DI MERCURIO DEL MONTE AMIATA
Realizzata dall’Associazione onlus “Handy Superabile” che insieme a Prisma hanno proposto il progetto “Musei SuperAbili”, sostenuto dalla Rete dei Musei della Maremma e dalla Regione Toscana.
Obiettivo: fornire una informazione validata sull’accessibilità dei musei e proporre interventi con l’acquisto di ausili tecnologici per migliorarne la fruibilità e l’accoglienza.
Il Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata si trova a Santa Fiora, un paese medievale nel comprensorio di Arcidosso, a 7 km di distanza, circa 10 minuti d’auto.
Informazioni Itinerario
COME ARRIVARE
In entrambi gli aeroporti l’mbarco/sbarco del passeggero con mobilità ridotta viene effettuato con finger (ponte di collegamento fra l’aerostazione e l’aeromobile) oppure con ambulift, un mezzo speciale dotato di rampa – lounge mobile – con piattaforma elevabile per agevolare l’imbarco dei passeggeri su sedia a rotelle; ad essi viene garantita, inoltre, un’assistenza completa, in partenza/arrivo. Il personale di assistenza è disponibile ad accompagnare il passeggero con disabilità, durante la consegna del bagaglio, fino alla porta d’imbarco o ritiro bagagli. Il terminal è provvisto di ascensori dotati di pulsanti esterni e interni in braille e di colonnine “per chiamata assistenza”.
Per chi proviene da Firenze/Siena:
Prendi Raccordo Autostradale Firenze-Siena in direzione Grosseto e prendi l’uscita Paganico Nord. Prendi SP64 in direzione Arcidosso e SS323 verso Santa Fiora.
Per chi proviene da Livorno:
Segui E80 in direzione Grosseto. Continua sulla E80 fino all’uscita Paganico Nord. Prendi SP64 in direzione Arcidosso e SS323 verso Santa Fiora.
Per chi proviene da Roma:
Prendi E80 in direzione di SP105 a Montalto di Castro. Continua su SP105 fino alla tua destinazione a Santa Fiora.
Alle stazioni ferroviarie di Grosseto (22 km) e di Follonica (29 km) è previsto un servizio di assistenza per disabili, con accesso alle carrozze tramite rampa portatile per minimi dislivelli oppure tramite carrello elevatore, entrambi disposti o manovrati da personale appositamente incaricato da Trenitalia. Il servizio è prenotabile alla Sala Blu di RFI, per l’assistenza alle persone a ridotta mobilità, via mail scrivendo a SalaBlu.Firenze@rfi.it, o per tel. num.verde 800906060, o da tel. fisso e mobile: 199303060 (costo da rete fissa di 6,22 cent. € alla risposta + 2,68 cent. €/ minuto; da rete mobile varia a seconda dell’operatore).
Il sistema dei bus pubblici è gestito da TIEMME S.p.A. GROSSETO Via Topazio, 12 58100 Grosseto Tel. 0564 475111 Fax 0564 456754 urp: Tel. 800922984 Tel. 199168182 da cell. urp.grosseto@tiemmespa.it. Si raccomanda coloro che viaggiano in carrozzina manuale di telefonare per assicurarsi che il mezzo sia dotato di pedana. La Linea Verde Azzurro collega mare e montagna nel comprensorio.
NUMERI TELEFONICI UTILI:
Carabinieri: 112
Soccorso pubblico di emergenza: 113
Vigili del Fuoco: 115
Soccorso stradale ACI: 116
Guardia di Finanza: 117
Soccorso Sanitario: 118
Corpo Forestale ed emergenza incendi: 1515
PARCHEGGI-INGRESSI-BIGLIETTERIA
Il museo non è dotato di un parcheggio, affacciandosi direttamente su Piazza Garibaldi in zona ZTL. E’ comunque possibile far sostare l’auto con apposito permesso quasi di fronte all’ingresso che si trova direttamente di fianco a quello del Municipio.
L’ingresso principale è raggiungibile in piano. La pavimentazione è lastricata e leggermente irregolare, come in buona parte dei centri storici. Non sono presenti segnali tattili di orientamento per non vedenti/ipovedenti.
La porta che si affaccia sulla piazza è ad anta singola ed apre verso l’esterno, maniglia a leva e con larghezza utile superiore ai 90 cm. Lo sforzo di apertura è moderato. E’ presente una piccola soglia di mezzo centimetro, che diventano 2cm per uscire.
Dopo la prima porta troviamo un corridoio (che conduce ai servizi igienici) ed una seconda porta sulla sinistra, analoga a quella d’ingresso, tramite la quale si accede alle sale vere e proprie.
La biglietteria è raggiungibile in piano, subito dopo la seconda porta. E’ presente un balcone di altezza 90 cm, senza sezione ribassata. E’ anche il luogo in cui si trova il personale del museo addetto all’accoglienza, a cui ci si può rivolgere per informazioni e/o assistenza. Non sono disponibili ausili per gli ospiti con mobilità ridotta.
Sono disponibili audioguide gratuite multilingua su dispositivi appositi, tuttavia necessitano di cuffie auricolari che il museo non fornisce. Materiale informativo può essere richiesto al personale. Nella terza sala del piano terra vengono proiettati video su vari temi inerenti il lavoro in miniera e le estrazioni. Non sono presenti ausili alla visita specifici per non udenti e non vedenti/ipovedenti.
Attenzione: Le sale al primo piano sono raggiungibili solo mediante scale ed il museo non è dotato di servoscala. La ricostruzione della miniera, in quanto tale, non è raggiungibile su sedia a ruote.
DESCRIZIONE
Un plastico con l’ubicazione dei luoghi minerari presenti sul nostro territorio, costituisce il punto di partenza del percorso museale, insieme alle carte geologiche delle aree su cui si sono formati i giacimenti di cinabro.
Possiamo inoltre trovare in questa stanza una serie di reperti litici (mazze, picconi, asce e zappette in corno di cervo) trovati durante gli scavi, risalenti addirittura al III° Millennio a.C., con illustrazioni degli usi che gli etruschi facevano del cinabro per colorare le terracotte, affrescare le tombe e nel commercio con l’Oriente.
Uno spaccato delle antiche tecniche di ricerca e coltivazione nei vari periodi storici, è quello che si può ricavare dalla visita della seconda stanza del museo. Da una accurata comparazione dei vari periodi storici, si osserva il netto miglioramento verificatosi con l’impiego di attrezzi di ferro e soprattutto dall’utilizzazione sempre più frequente della polvere da sparo.
La Miniera è stata considerata il “pane amaro” che per lungo tempo ha sfamato una terra dura, difficile e povera quale quella del Monte Amiata. Qui sono esposti utensili e strumenti che aiutano il visitatore a comprendere in maniera chiara la tipologia di organizzazione del lavoro e le attività svolte nel sottosuolo. Attività che troppo spesso vedevano protagonisti donne e bambini di età inferiore ai quindici anni. Il loro compito era prevalentemente quello di cernere e arricchire il minerale, prima di inviarlo ai forni (operazione che era effettuata nelle “laverie”): a seconda delle mansioni svolte il compenso giornaliero (12 ore lavorative) era per questi ultimi di sole 0,60 Lire.
Salendo al piano soppalco, si possono vedere gli usi e gli impieghi del mercurio nel tempo, ma soprattutto vengono illustrate le gravi conseguenze che l’estrazione e la lavorazione del cinabro hanno avuto per la salute e la vita dei minatori.
Frane, esplosioni di mine, gas (la cosiddetta “aria morta”), distacchi di rocce: queste e tante altre sono state le cause dei numerosi infortuni sul lavoro, spesso mortali, accaduti nelle miniere amiatine. Da non dimenticare poi le malattie professionali come la silicosi e l’idrarginismo (o mercurialismo) che hanno prodotto la morte di numerosi ex minatori.
Il percorso museale termina affrontando i temi legati alla chiusura delle miniere e alle lotte sociali portate avanti con dura determinazione dai minatori per ottenere in primis migliori condizioni lavorative, ma soprattutto per far avanzare una visione alternativa di sviluppo basato sulla valorizzazione delle risorse umane, ambientali e culturali.. La miniera significava sacrifici e pericoli comuni per tutti i minatori, ma anche “un piccolo privilegio in un mondo di poveri”, garantendo una seppur misera busta paga mensile e consentendo in misura modesta progetti di vita e di futuro. La crisi del settore mercurio iniziata nel 1973 portò alla graduale chiusura degli impianti tra il 1982 e il 1984, con la messa in cassa integrazione dei minatori stessi, in attesa del pensionamento o della riqualificazione per essere inseriti in nuove attivi in primis migliori condizioni lavorative, ma soprattutto per far avanzare una visione alternativa di sviluppo basato sulla valorizzazione delle risorse umane, ambientali e produttive.
Un’idea ancor più realistica del lavoro in miniera, ci viene da uno spaccato di galleria nel sottosuolo realizzato dai minatori, con il quale si ricostruisce in maniera veritiera e con dovizia di particolari l’ambiente di lavoro.
ATTIVITA’
E’ consigliabile prendere contatti per eventuali informazioni sugli orari che possono essere modificati in caso di eventi particolari.
ORARIO
Dal martedì al sabato: dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 19:30
Domenica: dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16:30 alle 18:00
Chiuso tutti i lunedì
CONTATTI
Info e prenotazioni: 0564 978823
Email: minieredimercurio@gmail.com
Web: www.minieredimercurio.it
PERCORSO MUSEALE
Non è presente ascensore.
PERCORSI INTERNI
Distanze approssimative:
Dalla biglietteria le prime tre sale sono adiacenti e a piano terra.
Dalla biglietteria al primo piano: una rampa di scale.
Tutto il percorso museale è lungo circa 20 metri.
Lungo il percorso sono presenti varchi che collegano le varie sale con larghezza minima maggiore di 80 cm. E’ presente un bookshop nella prima sala, assieme alla biglietteria.
Non è presente una mappa tattile per ospiti non vedenti/ipovedenti o segnali tattili lungo il tragitto. Il percorso museale è distribuito su 2 piani, con il soppalco superiore raggiungibile solo tramite una scalinata con corrimano da ambo i lati. A piano terra sono presenti 3 sale. Una ripida scala non accessibile porta alla ricostruzione di una miniera.
Al primo piano, raggiungibile solo attraverso una scalinata, sono presenti 2 sale e una stanza dedicata ai laboratori.
Superando la porta che dà sull’esterno e proseguendo per una decina di metri lungo il corridoio è possibile raggiungere i servizi igienici. Il percorso presenta un paio di svolte per aggirare un ascensore e risulta un po’ stretto, sebbene i varchi e la porta da attraversare per accedere ai servizi non scendano mai sotto gli 85 cm. Tuttavia il margine di manovra è minimo.
Il museo dispone di 2 bagni al piano terra, uno dei quali, parzialmente accessibile. La larghezza utile della porta del bagno è 90 cm, con maniglia a leva interna ed esterna. La porta si apre verso l’esterno e dà direttamente sui servizi, senza corridoi o varchi. L’altezza del wc è 49 cm con sedile a parte frontale continua (priva di dente frontale). Il wc non è dotato di maniglioni. Non è presente bidet e doccetta flessibile al lato wc. Lo spazio libero a destra del wc è 45 cm, mentre lo spazio libero a sinistra del wc è di 90 cm. Lo spazio libero frontale è di 70 cm. L’altezza del sotto lavabo è di 76 cm, sopra lavabo 83 cm. Non sono presenti specchio inclinabile e prolunga per il miscelatore d’acqua. La carta asciugamani si trova ad un’altezza di 135 cm. L’assenza di maniglioni e gli spazi un po’ ristretti rendono scomodo l’utilizzo dei servizi per chi viaggia su sedia a ruote.