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GUIDA TURISTICA FIRENZE

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Guida turistica di Firenze: cosa vedere nella culla del Rinascimento?

guida turistica firenzeGuida turistica di Firenze: quali sono le tappe imperdibili durante un weekend nel capoluogo toscano? Principale centro culturale d’Italia e d’Europa tra il XIII e il XIV secolo, Firenze è conosciuta anche come la culla o la ‘perla’ del Rinascimento italiano, perché qui sono nati e hanno operato i più grandi maestri di quel periodo, dal Brunelleschi al Verrocchio, da Donatello a Sandro Botticelli, a Leonardo, originario della vicina frazione di Vinci.

La città è tra le mete d’arte del nostro Paese preferite dai viaggiatori italiani e stranieri. Nel 2018, secondo l’ultimo Rapporto IRPET sul Turismo, sono state 13.480.283 le presenze turistiche registrate a Firenze e nelle aree limitrofe, con una crescita del 4,6% rispetto all’anno precedente.

Vero e proprio museo a cielo aperto, Firenze ospita ad ogni angolo luoghi d’arte, dai grandi musei alle chiese, alle biblioteche, tanto che un weekend non è sufficiente per visitarli tutti; ecco quelli da non perdere se avete a disposizione un paio di giorni da trascorrere nella città toscana.

 

Cosa vedere a Firenze: Palazzo Vecchio

Simbolo politico di Firenze, Palazzo Vecchio domina Piazza della Signoria, con la sua torre – la torre di Arnolfo – alta ben 94 metri. Il nucleo più antico risale al periodo compreso tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento: fu progettato dall’architetto Arnolfo di Cambio per ospitare il Priore e il Gonfaloniere di Giustizia, sulle rovine di un palazzo appartenuto alla famiglia ghibellina degli Uberti. Attuale sede del Comune e di un ricco Museo, la struttura racchiude sette secoli di storia: tra il Quattrocento e il Cinquecento fu ampliata e divenne sede della Signoria e dimora ducale – motivo per il quale assunse il nome di Palazzo della Signoria, per poi diventare Palazzo Vecchio quando la famiglia ducale si trasferì a Palazzo Pitti, nel 1565. All’ingresso si trovano le statue del Marzocco e di Giuditta e Oloferne – entrambe le copie originali si trovano al Museo del Bargello – di Donatello e la copia del celebre David di Michelangelo, la cui versione originale è conservata alla Galleria dell’Accademia.

Nel Cinquecento Giorgio Vasari trasformò gli interni del palazzo in reggia. Il Museo oggi racchiude numerosi spazi che meritano di essere visti, tra cui troviamo:

  • Il Salone dei Cinquecento, costruito nel 1495, per volere di Girolamo Savonarola. Nel 1563-65 Vasari innalzò il soffitto a cassettoni decorandolo con 42 riquadri celebrativi, ricchi di simboli religiosi, nel cui centro compare l’apoteosi di Cosimo I. Tra le opere principali della sala ricordiamo il Genio della Vittoria di Michelangelo e il ciclo delle Fatiche di Ercole.

 

  • Lo Studiolo di Francesco I, a cui si accede dal Salone dei Cinquecento. Chiamato anche Tesoretto, è una piccola stanza senza finestre progettata dal Vasari e da Vincenzo Borghini, fittamente ricoperta da dipinti e stucchi. I pannelli ovali alle pareti sono le porte di armadi in cui Francesco I custodiva gioielli, medaglie e altri oggetti preziosi.

 

  • Il Quartiere di Eleonora, al secondo piano, progettato dal Vasari per la moglie di Cosimo I, Eleonora di Toledo, dalla quale si accede alla Cappella di Eleonora, interamente affrescata dal Bronzino.

 

  • I resti del teatro romano di Florentia, risalenti al I-II secolo d.C.: si trovano sotto Palazzo Vecchio e sono venuti alla luce durante una campagna di scavo che si è conclusa nel 2010.

 

  • Il Camminamento di Ronda: da qualche anno è possibile accedere al Camminamento di Ronda e alla Torre di Arnolfo, su prenotazione, per godere del magnifico panorama sulla città. Particolarmente suggestiva la visita notturna.

 

Guida di Firenze: la Galleria degli Uffizi

guida turistica firenze uffiziLa Galleria degli Uffizi, nell’omonimo piazzale, a pochi metri da Palazzo Vecchio, occupa il primo e il secondo piano dell’edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari, un maestoso fabbricato di stile dorico retto da un porticato fatto di colonne e pilastri, che inizia da Via della Ninna per arrivare fino al Lungarno Diaz. Gli Uffizi sono tra i musei più famosi del mondo, grazie alle grandiose collezioni di sculture e di pitture dal Duecento al Settecento, tra cui capolavori di Giotto, Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio. Voluti da Cosimo I de’ Medici per ospitare gli uffici amministrativi e giudiziari, col tempo accolsero le numerose collezioni private dell’illustre famiglia. Fu Pietro Leopoldo di Lorena, nel 1769, a riordinare le collezioni e ad aprire la Galleria al pubblico.

  • Il percorso inizia al secondo piano: i corridoi, dai soffitti decorati, ospitano sculture, busti e sarcofagi di epoca romana insieme a ritratti di personaggi famosi, rispettando la sistemazione che fu voluta da Francesco I. Tra le sale più importanti vanno citate quella di Giotto (sala 2), con la Madonna col Bambino in trono, angeli e santi; la sala Botticelli (10-14), con i capolavori dell’artista toscano, la Nascita di Venere e la Primavera; la Tribuna (sala 18), a pianta ottagonale, realizzata dal Buontalenti, che ospita il primo nucleo museale degli Uffizi concepito per la raccolta delle opere d’arte e della natura che simboleggiano il Cosmo e i suoi elementi. Altre sale da non perdere sono la 35, con tre dipinti di Leonardo che furono realizzati per edifici di culto – L’Annunciazione, L’Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo – e la 41, “Michelangelo e dei Fiorentini”, con la Sacra Famiglia michelangiolesca, nota come Tondo Doni, e la Madonna col Bambino e San Giovannino detta Madonna del Cardellino di Raffaello Sanzio.

 

  • Al primo piano, tra le numerose sale, si trovano quelle che accolgono le opere del Correggio (Riposo durante la fuga in Egitto con San Francesco, sala 71), Tiziano (Venere di Urbino, Flora, Ritratto di Eleonora Gonzaga, sala 83) e Caravaggio (Sacrificio di Isacco, Bacco, sala 90).

Nel cuore di Firenze: le Cappelle Medicee

Le Cappelle Medicee sono museo statale sin dal 1869, ma la loro storia è legata a quella dell’attigua Basilica di San Lorenzo, una delle più antiche di Firenze – fu consacrata infatti nel 393 d.C. – che i Medici, nel 1418, resero la loro chiesa di famiglia. Le Cappelle costituiscono il mausoleo della dinastia dei Medici: al piano terra si trovano la Cripta, dove sono sepolti numerosi Granduchi di Toscana con le loro famiglie, e la Cripta lorenese, che accoglie le spoglie dei Lorena e il monumento funebre a Cosimo De’ Medici. Al piano superiore si trovano i due spazi più rilevanti sotto il profilo storico e artistico:

  • la Cappella dei Principi, fastosa cappella ottagonale a cupola, rivestita di marmi e pietre preziose (lapislazzuli, madreperle, quarzi) provenienti dall’Opificio delle Pietre Dure. Sulle pareti si aprono sei nicchie che ospitano i sarcofagi dei Granduchi e le statue in bronzo dorato di Cosimo II e Ferdinando I;

 

  • la Sagrestia Nuova, cappella sepolcrale dei Medici, progettata da Michelangelo nel 1521-24. In essa sono contenuti i sepolcri medicei scolpiti dallo stesso Michelangelo tra il 1524 e il ’33 e ricoperti da possenti gruppi scultorei: il sepolcro di Lorenzo, sovrastato dalle statue dell’Aurora e del Crepuscolo e da quella dello stesso Duca di Urbino in vesti di trionfo, e il sepolcro di Giuliano, Duca di Nemours, sotto le statue del Giorno e della Notte e di Giuliano stesso, anch’egli in vesti di vincitore. Di fronte all’altare, sopra un cassone marmoreo con le salme di Lorenzo e Giuliano si trova una statua della Madonna col Bambino, anch’essa opera di Michelangelo.

 

Il Complesso Monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore

Tra Piazza San Giovanni e la vicina Piazza del Duomo sorge il grandioso complesso costituito dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore con la Cupola del Brunelleschi e l’antica Basilica di Santa Reparata, il Battistero di San Giovanni, il Campanile di Giotto e il Museo dell’Opera del Duomo.

  • La Cattedrale rappresenta la terza chiesa più grande del mondo – dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra –, con i suoi 153 metri di larghezza, 90 di larghezza e 90 di altezza. Progettata da Arnolfo di Cambio, fu costruita a partire dal 1296, sopra l’antica Basilica paleocristiana di Santa Reparata. Dopo la morte di questi, i lavori ripresero nel 1334, quando fu nominato capomastro Giotto che si occupò prevalentemente della costruzione del campanile, al quale subentrò Andrea Pisano fino al 1348, anno in cui la peste decimò la popolazione di Firenze. Il modello definitivo della chiesa è quello che fu proposto nel 1367 da diversi architetti e pittori, tra cui Taddeo Gaddi e Neri di Fioravante. Il nome di Santa Maria del Fiore fu attribuito al duomo nel 1412, come omaggio al giglio, simbolo della città. L’imponente facciata fu realizzata da Emilio De Fabris alla fine dell’Ottocento, per riprodurre lo stile decorativo fiorentino del 1300, riscontrabile nel Campanile e sulle porte laterali della Cattedrale.

 

  • L’imponente Cupola ottagonale che sovrasta il Duomo fu realizzata tra il 1420 e il 1434, su progetto di Filippo Brunelleschi, vincitore nel 1418 di un concorso bandito dall’Opera di Santa Maria del Fiore. La grande innovazione introdotta dal Brunelleschi fu quella di voltare la Cupola senza armature, utilizzando una doppia volta con intercapedine. L’interno è decorato con affreschi di Giorgio Vasari e Federico Zuccari raffiguranti il Giudizio Universale, realizzati dal 1572 e il 1579.

 

  • La Cripta di Santa Reparata. I resti dell’antica basilica paolecristiana, risalente probabilmente al 405 d.C., furono riportati alla luce durante una campagna di scavi eseguita dal 1965 al ’73. Ad essa si accede dall’interno del Duomo, tramite una scala posizionata fra il primo e il secondo pilastro del lato destro della navata centrale. Tra gli elementi di spicco vi sono il pavimento, con i nomi dei 14 donatori di origine latina che finanziarono la costruzione, formato da un mosaico policromo con decorazioni geometriche, tra cui la croce. Tra le numerose lastre tombali ritrovate qui durante gli scavi quella di Filippo Brunelleschi.

 

  • Il Campanile, alto84,70 metri e largo 15, come la Cattedrale è rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi. La costruzione fu avviata nel 1334 da Giotto, che morì tre anni dopo, e proseguita da Andrea Pisano, che completò i primi due piani rispettando il progetto giottesco. Le formelle esagonali e le losanghe, che portano il contributo di Alberto Arnoldi, esprimono il concetto dell’ordinamento universale e la storia della Redenzione: la Creazione, i Pianeti, le Virtù, le Arti Liberali, i Sacramenti. Tra le statue dei Patriarchi e dei Profeti – i cui originali si trovano nel Museo dell’Opera del Duomo – spicca il gruppo del Sacrificio di Isacco di Donatello. Dopo gli anni della peste, il Campanile fu terminato da Francesco Talenti nel 1359, che realizzò i finestroni dei livelli alti, con bifore di gusto senese e trifore timpanate, e una grande terrazza protesa verso l’esterno a oltre 400 scalini da terra, che offre una splendida visuale sulla città.

 

  • Il Battistero di San Giovanni, che sorge di fronte alla Cattedrale, così come appare oggi, è l’ampliamento di un battistero primitivo del IV-V secolo. È a pianta ottagonale, rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato risalenti all’XI-XII secolo. Presenta tre splendide porte bronzee: la Porta Sud realizzata tra il 1330 e il 1336 da Andrea Pisano, che mostra nei venti scomparti superiori gli episodi della vita del Battista e nei restanti otto le Virtù cristiane; la Porta Nord, che rappresenta nelle venti formelle superiori scene del Nuovo Testamento e nelle otto formelle inferiori gli Evangelisti e i quattro Padri della Chiesa; la Porta Est, detta da Michelangelo la Porta del Paradiso, realizzata durante il Rinascimento da Ghiberti e dai suoi aiuti, tra cui Luca della Robbia. All’interno si nota subito il mosaico della cupola, dominato da Cristo giudice con scene del Giudizio Universale.

 

  • Il Museo dell’Opera del Duomo, su 6mila metri quadrati di superficie articolati in 28 sale e tre piani, custodisce oltre 750 opere di scultura monumentale fiorentina. La sua missione è quella di preservare in maniera adeguata le opere realizzate per gli esterni e gli interni del Battistero, della Cattedrale e del Campanile, tra cui, ad esempio, la Maddalena di Donatello e l’Altare d’argento, che in origine erano collocate nel Battistero. Nel Museo si trovano statue e rilievi medievali e rinascimentali in marmo, bronzo e argento dei maggiori artisti del tempo, come Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Lorenzo Ghiberti, Donatello, Luca della Robbia, Antonio Pollaiuolo, Andrea del Verrocchio e Michelangelo Buonarroti.

 

Il Complesso di Santa Maria Novella

A breve distanza dalla Stazione centrale di Firenze sorge Piazza Santa Maria Novella, che ospita il complesso omonimo, composto dalla Basilica e dal Cimitero degli Avelli, gestiti dall’Opera per Santa Maria Novella, e dal Museo, gestito invece dal Comune di Firenze. Le origini sono molto antiche: già nel VI secolo d.C. si aveva notizia di un oratorio alle porte di Firenze chiamato Sancta Maria inter vineas (fra le vigne), dal X secolo conosciuto con il nome di Santa Maria Novella. Qui giunsero agli inizi del 1200 i frati Domenicani, tuttora presenti, che ampliarono l’edificio e costruirono il convento, che alla fine del XIII secolo diventò sede dello Studium Generale, università riconosciuta in tutto il mondo Cristiano, e nel XIV realizzarono la biblioteca. Dal 2012, è possibile visitare l’intero complesso grazie ad un accordo fra Fondo Edifici di Culto e Comune di Firenze.

  • La Cattedrale di Santa Maria Novella rappresenta una vera miniera d’arte: tra i capolavori di maggior rilievo custoditi al suo interno ricordiamo l’imponente Crocifisso di Giotto, dipinto nel 1288-89, che pende al centro della navata, sopra gli scalini che separano la navata inferiore da quella superiore; l’affresco della Trinità del Masaccio, nella terza arcata della navata di sinistra, al posto dell’altare, del XV secolo; il Crocifisso ligneo del Brunelleschi, nella Cappella Gondi, che secondo il Vasari fu scolpito nel 1400 come ‘risposta’ al Crocifisso di Donatello conservato a Santa Croce; il grande ciclo di affreschi con le storie della vita della Vergine, quelle tratte dai Vangeli apocrifi, le storie dedicate a San Giovanni Battista, patrono di Firenze, opera di Domenico Ghirlandaio – aiutato da numerosi artisti tra i quali lo stesso Michelangelo per un breve periodo –, nella Cappella Tornabuoni o Cappella Maggiore. Merita una menzione la mirabile facciata marmorea, tra le opere principali del Rinascimento fiorentino, ma completata soltanto nel 1920: i lavori della facciata, così come la vediamo oggi, furono avviati nella seconda metà nel Quattrocento da Leon Battista Alberti, che innestò gli elementi geometrici della filosofia platonica, molto in voga a Firenze, come il triangolo, il cerchio, il quadrato, il rettangolo, sul preesistente impianto gotico.

 

  • Il Museo di Santa Maria Novella è un complesso di costruzioni gotiche appartenenti al convento dei Domenicani: il Chiostro dei Morti, chiamato così perché cominciò ad essere utilizzato principalmente per le sepolture subito dopo la sua costruzione, tra il XIII e il XIV secolo; il Chiostro Verde, costruito a metà del XIV secolo sulla parete nord della Basilica, con le Storie della Genesi dipinte su tre dei quattro lati, che comprendono le scene del Peccato Originale e del Diluvio di Paolo Uccello. E, ancora, il Cappellone degli Spagnoli, a cui si accede dal Chiostro Verde, sala capitolare dell’antico convento domenicano, interamente ricoperto da affreschi del pittore Andrea di Bonaiuto. Dal Chiostro Verde si accede successivamente alla Cappella degli Ubriachi, dal nome di una famiglia nobile fiorentina, e al Refettorio, con la grande tela di Alessandro Allori raffigurante l’Ultima Cena. Fa parte del complesso, infine, il celebre Chiostro Grande, caratterizzato da 56 archi semicircolari, costruito fra il 1340 e il 1360 grazie al contributo di alcune famiglie fiorentine illustri. Le pareti furono dipinte con affreschi raffiguranti la vita di San Domenico e di altri frati dell’ordine e della vita di Gesù; la Sala Grande del Chiostro ospitò Leonardo Da Vinci durante gli studi preparatori della Battaglia di Anghiari.

 

Guida di Firenze: il Museo della Fondazione Scienza e Tecnica

firenze itinerari toscanaNon si trova tra i percorsi turistici più frequentati, ma merita una visita il Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, nata nel 1987 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze, con il supporto dell’allora Istituto e Museo di Storia della Scienza, oggi Museo Galileo, per promuovere la cultura scientifica e tecnologica. La struttura sorge in Via Giuseppe Giusti, in un’ala dell’edificio costruito tra il 1884 e il 1891 per ospitare l’Istituto Tecnico Toscano – attuale Istituto Galileo Galilei –, fondato da Leopoldo II nel 1850, per formare figure professionali nei campi dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria nascente.

Il Museo è costituito da una collezione unica in Italia di raccolte naturalistiche, strumenti scientifici, modelli di macchine, prodotti manifatturieri, fondi librari, per un totale di oltre 50mila oggetti. Esso comprende il Gabinetto di Fisica, con oltre duemila oggetti relativi alla meccanica, all’acustica, alla termologia, all’elettricità e al magnetismo, tra le collezioni più complete d’Europa per quanto riguarda gli strumenti della fisica nell’Ottocento; il Gabinetto di Storia Naturale, con ricche collezioni di minerali, reperti zoologici e fossili, per un totale di 47mila campioni. E infine il Planetario: il nuovo Planetario Digistar Lite, acquisito grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, consente di esplorare oggetti celesti anche molto lontani, mentre la mappa 3D dell’Universo permette di navigare nello spazio, tra galassie e sistemi planetari, come se si fosse a bordo di un’astronave.

 

Le guide turistiche di Firenze di Handy Superabile

Per garantire ai turisti con esigenze speciali informazioni sicure e validate sull’accessibilità dei principali luoghi d’arte fiorentini, Handy Superabile, impegnata da anni nella creazione di percorsi di autonomia ed integrazione sociale con particolare attenzione al turismo inclusivo, ha realizzato diverse guide turistiche di Firenze. I report di Palazzo Vecchio, Galleria degli Uffizi, Cappelle Medicee, Santa Maria del Fiore, Santa Maria Novella, Museo della Fondazione Scienza e Tecnica sono scaricabili gratuitamente in pdf dal sito www.handysuperabile.org, nella sezione “ricerca strutture”.

Le guide di Firenze sono state realizzate nell’ambito di Firenze SuperAbile, il progetto di Handy Superabile – sostenuto dalla Fondazione Cassa e Risparmio di Firenze, Fondazione Il Cuore Si Scioglie, Federalberghi Firenze e FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) – che porterà alla realizzazione di una guida completa, multimediale e cartacea della città. I report sono pensati per i viaggiatori con disabilità motoria e per i non vedenti: all’interno, oltre alle notizie di natura storica e artistica, sono contenute informazioni validate dagli esperti di turismo accessibile dell’associazione, che vanno dai trasporti ad altre indicazioni utili – presenza di info-point, farmacie e ospedali –, fino all’accessibilità di strade, piazze e monumenti, per consentire a tutti di pianificare la propria vacanza in totale sicurezza.

 

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