Il luogo di partenza si trova proprio di fronte all’ingresso del Villaggio Bravo Andilana ed il mezzo utilizzato per il trasporto è un comoda jeep o un minibus, dove le persone in sedia a ruote devono essere aiutati dagli assistenti/accompagnatori per salire, in quanto entrambi i mezzi non sono attrezzati per il trasporto di persone in sedia a ruote. Il villaggio rappresenta un ottimo punto di partenza per le escursioni, in quanto da qui si possono raggiungere tutte le località più interessanti dell’isola.

Dopo circa un’ora di strada, arriviamo in un piccolo villaggio di pescatori, Ambatozavavy, dal malgascio “donna fatta di pietra” per via di una roccia a forma di donna.

Da qui ci imbarchiamo su tipiche piroghe, barche speciali, in legno, strette e lunghe, che scivolano veloci sull’acqua, evitando di rovesciarsi, grazie ad un bilancere laterale.
Il trasporto dell’ospite in sedia a ruote, dal mezzo alla piroga, verrà effettuato con l’aiuto di assistenti/accompagnatori e con l’ausilio della sedia JOB, che verrà caricata a bordo dell’imbarcazione.

Da qui facciamo rotta verso il villaggio di Ampasipohy, raggiungibile solo via mare. Mentre pagaiamo piacevolmente (chi ha voglia!), abbiamo modo di costeggiare la suggestiva baia di mangrovie di Ambatozavavy, ed ammirare paesaggi incantevoli con scorci stupendi della costa Malgascia, con le sue graziose spiagge bianche deserte, con fantastici palmizi, e le prime propaggini della foresta.

Dopo 40 minuti circa di traversata approdiamo alla spiaggia di Lokobè: qui direttamente sul mare si trova il villaggio di Ampasipohy, l’entrata della riserva di Lokobè, con il resort “Jungle Village” scelto come base di partenza per prepararci alla passeggiata nella foresta, accompagnati dalle guide locali. Qui, al resort del villaggio viene offerto un gustosissimo cocktail di frutta dissetante in una zona con fondo di sabbia, con tavoli e sedie dove poi verrà servito anche il pranzo. Lo sbarco/imbarco del passeggero con mobilità ridotta avviene con l’aiuto di assistenti/accompagnatori e con l’ausilio della sedia JOB. Il fondo da sabbioso diventa in terra battuta all’interno del villaggio, abbastanza percorribile con la sedia JOB. Mentre all’interno del resort e sulla veranda la pavimentazione è in legno, scorrevole con la carrozzina. I servizi igienici, all’interno del resort, risultano spaziosi e fruibili anche dagli ospiti in sedia a ruote, anche se mancano di maniglioni di sostegno.

La riserva integrale protetta di Lokobè, istituita nel 1927, è situata a sud di Nosy Be, su una superficie di 740 ettari che culmina a 430 mt. Essa costituisce l’ultima foresta originaria di questa isola, l’unica riserva che sia riuscita a sottrarsi alla distruzione e all’inquinamento.
La passeggiata, di circa 3 ore, all’interno della foresta ampia e soleggiata, di Lokobè, verrà effettuata con guide locali ed un interprete ambientale, esperto ricercatore. Per i clienti in sedia a ruote, si raccomanda l’ausilio di una sedia JOB, a causa del sentiero, in certi tratti, accidentato ed impervio.

Durante l’escursione, nella foresta, avremo la possibilità di scoprire la ricca vegetazione tropicale e la fauna endemica, con oltre 12.000 specie vegetali, di cui ben due terzi sono esclusive di quest’isola e non si ritrovano in nessun’altra parte del mondo.
Potremo così ammirare pregevoli essenze d’alto fusto di baobab, palissandro, ebano, bambù, canfora, acacie, copok, filaos (varietà locale di pino), conifere, palme di diverso tipo, fra cui la palma di rafia (vedi foto) e la palma Dypsis o kindro, la specie endemica più frequente di Lokobe (vedi foto),

Esistono poi, nella foresta, parecchie piante che producono frutti commestibili e saporosi, quali mango, papaia, ananas (vedi foto), e jack fruit (vedi foto), il cui sapore ricorda quello dell’ananas, per non parlare delle tante piante con proprietà medicinali.

Un’altra pianta erbacea interessante, endemica, presente a Lokobè è la ravinala, detta palma del viaggiatore, dalle classiche foglie a ventaglio, la cui base a forma di coppa raccoglie l’acqua piovana, utilizzata dai viaggiatori per dissetarsi. Possiamo trovare inoltre buganvilles coloratissime, banani e ficus dalle enormi radici aeree. Non meno rimarchevoli le essenze di sottobosco con felci giganti, gerani, intrecci di liane e bizzarre piante carnivore da stuzzicarle per studiarne le loro curiose reazioni.

E’ inoltre possibile trovare piante tipiche di vaniglia (vedi foto), considerata la migliore del mondo, pepe (vedi foto), caffe’, cannella, che, con i loro aromi, conferiscono alla foresta un particolare e piacevole profumo.

Molto suggestivo l’incontro con i lemuri macaco, diurni, della specie endemica Eulemur macaco, curiose e simpatiche scimmie, assolutamente innocue, che si nutrono di frutta e vivono in piccole comunità sugli alberi. Essi si spostano con notevole abilità da un ramo all’altro grazie alla grossa coda prensile. Il maschio è nero e la femmina è rosso-marrone (vedi foto).
In questa foresta, i lemuri sono fondamentali per l’impollinazione dei fiori e la disseminazione dei semi favorendo la rigenerazione naturale della foresta.

Il Lepilemur dorsalis, nelle foto, è di colore marrone e grigio e si vede raramente e sempre di notte. Anche il Microcebus sp, lemure color rosso più chiaro è notturno e si vede generalmente al crepuscolo.

Fra le specie animali, possiamo incontrare i camaleonti (vedi foto), ma per vederli occorre una notevole abilità visiva a causa della loro capacità di mimetizzarsi. Sono lunghi da 10 a 60 cm.
Abbiamo la possibilità di vedere anche gli inquietanti boa costrictor (vedi foto), ma, come tutti gli altri rettili malgasci, risultano del tutto inoffensivi.
In un simile habitat prospera ovviamente anche una ricca microfauna, insetti in primo luogo, con numerose varietà di farfalle multicolori.

Vi sono anche più di 40 specie di uccelli come il pigliamosche del paradiso e il martin pescatore pigmeo. Sono presenti, inoltre, anche specie animali non ancora classificate come questo piccolissimo geco che si vede nella fotografia a destra, scovato dal bravo esperto Luca Rosetti.

 

Dopo 3 ore di cammino, ritorniamo al resort, per mangiare un enorme pesce appena pescato, su una bella terrazza con vista sulla bella spiaggia (vedi foto).

Dopo pranzo visitiamo il villaggio di pescatori, Ampasimpohy, adiacente al resort. Qui possiamo osservare le donne malgasce mentre si dedicano al ricamo di bellissime tovaglie da offrire ai visitatori, mentre gli uomini sono impegnati a pescare o intagliano il caratteristico legno “Bois de rose” e “Ebano”, per creare piccoli oggetti scolpiti (maschere, statuette) da vendere ai turisti. Alla fine della visita ritorniamo alla piroga per l’ultima pagaiata che ci porterà al minibus che ci attende, per ritornare prima del tramonto al villaggio, paghi di aver trascorso una giornata meravigliosa, immersi in una natura selvaggia ed incontaminata.